La canzone Zeus il gatto magico.
La canzone di Zeus il gatto magico è stata scritta nel 2017 da Vali, Valentina Cavalletti, un anno dopo il terremoto per il figlio Lorenzo che aveva vissuto la tragedia. In poco tempo è diventata il tormentone di amici e conoscenti, un manifesto di resistenza e resilienza, tanto che l’associazione ha deciso di farla diventare il perno del progetto Memoria e resilienza. Zeus rappresenta una possibile risposta alle tante domande che accompagnano gli amici e le amiche della nostra associazione.
Essendo l’Italia uno dei paesi a più alto rischio sismico d’Europa, cosa possiamo fare per evitare che una calamità naturale causi dei disastri come quelli avvenuti con il terremoto del 2016 e con i terremoti precedenti e successivi a questa data?
Cosa possiamo fare per trasformare una tragedia di proporzioni immani in un evento che ci insegni ad essere più consapevoli?
Come possiamo essere resilienti di fronte a tanta distruzione e alle difficoltà che la vita ci riserva? Come possiamo prenderci cura del nostro Pianeta?
Ma chi è Zeus il gatto magico?
Ciao! Sono molto fiero di presentarmi. Io sono Zeus, il protagonista della canzone Zeus il gatto magico. Nato a Sommati (frazione di Amatrice) nel 2015, sono romano di adozione, ma amo moltissimo le mie montagne. Attraverso la magia, cambio la mia identità professionale: mi trasformo in un geologo, in un ingegnere, in un muratore e ricostruisco la mia città. Per non essere in balia degli eventi negativi e saperli affrontare, la mia formula magica è: un fatto tragico, io lo modifico ! Dopo la brutta esperienza vissuta nell'estate del 2016, ho capito che avrei dovuto cambiare alcune mie vecchie idee perché non è solo colpa del terremoto se la mia casa è crollata! Che cosa ne pensi? Di quali professionisti abbiamo bisogno per tutelare il nostro territorio? Cosa vorresti fare da grande per contribuire a migliorare la vita del tuo Pianeta? Forse per prima cosa dobbiamo imparare a trasformare la nostra mentalità e – con un mix di magia e intelligenza – possiamo modificare gli effetti dei fatti tragici in eventi positivi. Questa dote che la natura ci ha regalato si chiama resilienza e più la esercitiamo e più la vita ci sorriderà, anche quando ci saranno le difficoltà. Parola del gatto Zeus!
Ma Zeus non si ferma qui.
Durante il 2020, in piena pandemia, le classi partecipanti al concorso “Una canzone senza fine”(link alla pagina) hanno recepito perfettamente le potenzialità di questo gatto magico e lo hanno fatto diventare infermiere, dottore, ricercatore o maestro, per aiutare grandi e piccini a fronteggiare (e sconfiggere) la paura del nuovo coronavirus.
La canzone - orecchiabile, in strofe che si ripetono e che possono essere aggiunte all’infinito - si presta ad essere portata nelle scuole e in altri spazi per lavorare con le bambine e i bambini, le loro educatrici e i loro educatori sul tema della resilienza, che oggi è una risorsa da sviluppare più che mai, purtroppo non solo per la pandemia da Covid-19 in corso: una malattia, una catastrofe naturale e ogni trauma che si ripercuote sull’individuo, sulle famiglie e sulla comunità può annientarci oppure può diventare l’occasione per riflettere profondamente, cambiare i nostri paradigmi culturali e modificare in modo positivo il corso degli eventi futuri attraverso l’intelligenza e l’empatia.
Zeus alleato contro la violenza
Per tutte queste ragioni, grazie alla sua versatilità, stiamo lavorando per portare Zeus anche nei contesti di disagio, come il carcere, gli ospedali e i centri antiviolenza. Zeus aiuta a creare spazi di intrattenimento e di gioco dove proporre un modello relazionale positivo e rafforzare - attraverso la musica, il canto, la danza e il disegno - il lavoro delle operatrici nella costruzione dei percorsi di uscita dalla violenza e di superamento del trauma rappresentato dalla violenza assistita. Zeus può aiutare ad affrontare temi complessi come gli stereotipi di genere e a smontare i meccanismi di minimizzazione della violenza, ma soprattutto può diventare un alleato prezioso per offrire alle più piccole e ai più piccoli un riconoscimento dei loro bisogni e delle loro necessità.
La capacità del gatto di trasformarsi in tanti diversi personaggi utili alla comunità, inoltre, può servire sia a combattere l’ambivalenza che connota le figure di attaccamento sia a riconoscere il ruolo delle operatrici dei centri nonché a sviluppare sogni e ambizioni, oltrepassando le esperienze di impotenza e fallimento sperimentate e riducendo il rischio di mettere in atto i comportamenti “sostitutivi” dei padri nel controllo e nei tentativi di coercizione. La storia di Zeus si offre a bambine e bambini come sfondo giocoso sul quale poter proiettare e portare il proprio mondo interno, con i propri vissuti e le proprie sensazioni, superando la paura di esternarli; un modo per consentire loro di entrare in contatto con una maggiore e più profonda conoscenza di sé, delle proprie fragilità e potenzialità; per cominciare a costruire un dialogo anche sugli aspetti distruttivi di sé e del mondo e sulle modalità in cui è possibile riparare; per interrompere i processi di normalizzazione della violenza.
Tutte le attività nei centri antiviolenza e nelle case rifugio saranno realizzate in stretta collaborazione con lo staff delle associazioni e degli enti partecipanti, avvalendosi del sostegno permanente di un’educatrice e di una psicologa e adattando di volta in volta le attività laboratoriali e le tematiche alle differenti fasce di età delle bambine e dei bambini partecipanti.